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Campobasso, 10 cose da fare

30 Settembre 2024

4 minuti

Dieci consigli per vivere la città di Campobasso

Campobasso, capoluogo di provincia e di regione, a volte bistrattato ma che lascia sempre stupiti e felicemente sorpresi i turisti. Una visita è imprescindibile per scoprire per intero la regione, la sua storia, le tradizioni ed i piatti tipici.

Ecco allora una guida alle dieci cose assolutamente da non perdere!

  1. Visita al centro storico, anzi, ai centri. Ebbene sì, Campobasso ha due centri storici. Uno, il principale, sviluppato sulla collina risalente al periodo longobardo e che con il passare del tempo è arrivato fin nella parte bassa ma sempre rimanendo all’interno delle mura difensive. Il secondo, quello Murattiano, nato dopo il terremoto del 1805 quando Campobasso divenne capoluogo di regione e, dovendosi dotare di nuove strutture, gli fu permesso di espandersi oltre le mura. Entrambi ricchi di stile, con chiese secolari e palazzi attraverso i quali scoprire la storia del comune. Sopra e sotto il livello della strada.
  2. La collina, chiamata “Monforte” ma che in realtà si chiama “Sant’Antonio”, con il castello, questo sì dei Monforte e la chiesa di Santa Maria dei Monti a dominare l’abitato. Da lì, poi, si gode di un panorama a 360° sull’intera regione.
  3. Villa de Capoa: ultimo esempio di giardino all’italiana del sud Italia, nata dalla voglia di “verde” della Famiglia De Capoa e donata, successivamente, alla città. Ultimo esempio della Campobasso ottocentesca, quando era chiamata “Città-Giardino”.
  4. Le tradizioni. Tre sono le principali, tutte vicine tra loro. Si inizia nel periodo pasquale con la processione del venerdì santo, con un coro di settecento cantori che intonano lo straziante “Teco vorrei” tra i vicoli del centro storico. Il 31 maggio, invece, al termine del mese mariano, l’Infiorata, tappeti di fiori realizzati tra i vicoli del borgo antico e sui quali solo la processione con la statua della Madonna dei Monti può passare sopra. In ultimo, i Misteri nel giorno del Corpus Domini, strutture ideate dal genio campobassano Paolo Saverio Di Zinno e portate a spalla con personaggi in carne ed ossa a rappresentare Scene religiose. Santi, Angeli e Diavoli voleranno sopra le vostre teste al ritmo di una musica che vi resterà nella testa.
  5. Crociati e Trinitari e la storia dei “Romeo e Giulietta” di Campobasso. Nel ‘500 due erano le confraternite più potenti della città, Crociati e Trinitari. Non poteva mancare una storia d’amore con protagonisti Delicata Civerra, Crociata e Fonzo Mastrangelo, Trinitario. La storia finì in tragedia, esattamente come la più famosa di Shakespeare. Per fortuna nel 1587 avvenne la pace tra le confraternite e i matrimoni “misti” poterono iniziare a celebrarsi.
  6. Il ferro battuto e l’acciaio traforato. Già durante la passeggiata nel centro storico non si possono non notare le ringhiere dei balconi in ferro battuto e ghisa finemente lavorati. Campobasso era un centro di eccellenza per la lavorazione dei metalli. Restano per fortuna numerose testimonianze anche nei lampioni, nelle panchine e nei cancelli, anche particolari come quelli in stile liberty. Non manca poi, per fortuna, ancora qualcuno che lavora l’acciaio traforato, mestiere che va scomparendo ma che grande fama portò a Campobasso nei secoli passati e che è tutt’oggi un’arte da ammirare.
  7. Giuseppe Altobello: medico condotto, naturalista e poeta dialettale. Vissuto a cavallo del ‘900 fu un eccellente medico, tra i più apprezzati in regione e anche fuori. Ma fu anche un naturalista, a lui si deve la scoperta delle sottospecie del lupo appenninico e dell’orso bruno marsicano. In ultimo, poeta dialettale sotto lo pseudonimo di Minghe Cunzulette.
  8. Il Museo Sannitico: la scoperta di un luogo non può non passare per la sua storia. A Campobasso si trova il Museo Sannitico, contenente reperti dall’età del bronzo ai giorni nostri, senza dimenticare i Sanniti, la fiera e potente popolazione che per anni fronteggiò l’invincibile Roma.
  9. Gastronomia: pizza e minestra (ma non è una pizza), cavatelli al ragù con carne di maiale, la pizza dei due forni storici. E poi gli insaccati, le pallotte cacio e uova, fino al baccalà. Piatti ricchi di sostanza per un viaggio tra gusto e olfatto.
  10. Escursione a Monte Vairano nel bosco Faiete. Condiviso con i comuni di Busso e Baranello nasconde i tesori millenari di un’antica città Sannita che, pare, contasse oltre 20000 persone. Un’area attrezzata, la casa di campagna di Giuseppe Altobello e, nel punto più alto, i resti di un castello ancora tutto da scoprire.

Serve altro per farvi venir voglia di fare una passeggiata alla scoperta di Campobasso?

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