I Misteri di Campobasso

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I Misteri di Campobasso, tradizione del Corpus Domini con rappresentazioni viventi

Una città in festa, lo percepisci nell’aria già dai giorni precedenti.
Una musica irresistibile, perfetta per un evento che unisce tradizione, religione e folklore.
Angeli, Santi e Diavoli che sfilano sopra le teste.

I Misteri di Campobasso sono tutto questo e molto di più!

La domenica del Corpus Domini, infatti, da circa trecento anni, sfilano per le strade del capoluogo gli ingegni progettati dal genio campobassano Paolo Saverio Di Zinno (1718-1781) su richiesta delle Confraternite della città e realizzati dai mastri ferrari della città.

Queste vollero rendere stabili le sacre rappresentazioni viventi su barelle portate a spalla che già da secoli si realizzavano nel giorno del Corpus Domini e la cui prima testimonianza risale al XVI secolo con l’allestimento dei “Trionfi” in occasione della visita in città del feudatario dell’epoca.

Da secoli, dunque, in questa giornata la città si anima per assistere alla sfilata delle rappresentazioni viventi poste su barelle di legno e portate a spalla. Ulteriore caratteristica, o “mistero”, è la lega con cui è realizzata la struttura che sorregge alcuni figuranti. Questa, in metallo, è leggera ma resistente, si piega ma non si spezza e conferisce, a chi è sostenuto da essa, un caratteristico movimento sussultorio ad ogni passo dei portatori.
Essendo nascosta negli abiti dei figuranti e negli oggetti della scena, inoltre, rende la visione di angeli, santi e diavoli sostenuti quasi surreale tanto il loro volo sembra vero e naturale.

I Misteri originariamente realizzati erano diciotto. Sei, purtroppo, andarono distrutti nel terremoto del 1805. Dopo la seconda guerra mondiale ne fu costruito un tredicesimo sulla base di una bozza del Di Zinno.

I tredici che sfilano attualmente sono: Sant’Isidoro, San Crispino, San Gennaro, Abramo, Maria Maddalena, Sant’Antonio Abate, Immacolata Concezione, San Leonardo, San Rocco, Assunta, San Michele, San Nicola e il Santissimo Cuore di Gesù.

Tutti con un significato storico e religioso, tutti bellissimi e stupefacenti, tutti interpretati magistralmente dai figuranti, i Misteri di Campobasso però sono famosi soprattutto per i diavoli.
In particolare in quello di Sant’Antonio Abate la scena la prende non tanto il Santo, al centro, ma i diavoli al di sotto, uno rappresentato da un diavolo vero e proprio e l’altro sotto forma di bella ragazza a simboleggiare la tentazione.

E la scena che ne viene fuori è la più caratteristica dell’intera manifestazione, con il diavolo che tenta la donzella, che non deve ridere, con il suo “Tunzella tunzella, vietenn vietenn” (donzella donzella, vieni con me vieni con me).

I tanti bambini presenti, poi, rendono ancora più belle queste macchine viventi e fanno percepire l’attaccamento del popolo campobassano a questa tradizione che, così facendo, avrà ancora una lunga vita e non andrà perdendosi.

Il tutto accompagnato dal Mosè di Rossini suonato da diverse bande presenti nella sfilata che rende l’aria ancora più carica di allegria e magia.