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Jelsi, dove il grano diventa arte

18 Luglio 2024

3 minuti

La Festa del Grano in onore di Sant’Anna

Può un chicco di grano esprimere tutto l’attaccamento di una popolazione per un paese, una Santa e una tradizione? La Festa del Grano in onore di Sant’Anna a Jelsi è questo e tanto altro.

Era il 26 luglio 1805 quando un terremoto con epicentro nei monti del Matese, devastò gran parte dei paesi molisani causando ingenti danni e migliaia di morti. Jelsi, miracolosamente scampata alla distruzione totale, contò molti meno danni dei paesi limitrofi e molte meno vittime. La popolazione gridò al miracolo invocando la santa del giorno, ovvero proprio Sant’Anna.

Da quel giorno, dunque, gli abitanti decisero ogni 26 luglio di donare alla Santa quanto di più prezioso avevano. Il grano, da questo punto di vista, rappresentava l’elemento perfetto in quanto dello stesso colore e, all’epoca, quasi dello stesso valore dell’oro per gran parte degli abitanti.

La tradizione della Festa del Grano in onore di Sant’Anna, dunque, nasce proprio così.
La volontà di ringraziare la Santa per il miracolo ricevuto, potendo riprendere in tempi brevi la vita di tutti i giorni seppur con il ricordo, la paura e il dispiacere per le persone che avevano perso la vita.

Con il passare degli anni la festa è diventata sempre più grande e sempre più sentita tanto da diventare una delle più attese dell”intera regione. Numerosi sono i turisti che arrivano da fuori regione ma ancor di più sono i molisani, e gli jelsesi in particolar modo, trasferitisi all’estero che ritornano per prendere parte alla tradizione.

I preparativi iniziano già un mese prima della festa.
Si parte, ovviamente, dalla raccolta del grano. Questo servirà sia per la realizzazione delle traglie, sia per quella di carri, addobbi e festoni.
Le traglie sono un elemento simbolo della tradizione: slitte in legno, trainate da asini, muli, buoi o vacche, che servivano per il trasporto dei covoni di grano.

I carri sono arrivati in seguito, quando la tradizione si è ingrandita ed ha assunto valenza non solo per Jelsi ma per la regione intera. 
Questi, realizzati nei garage da diversi gruppi, sono ricoperti di spighe e, soprattutto, di chicchi di grano meticolosamente trattati ed incollati uno ad uno. Un lavoro certosino, segno della devozione e riconoscenza nei confronti di Sant’Anna. 
Le trecce, invece, proprio come dice il nome, sono spighe di grano intrecciate tra loro. Con queste vengono realizzati i festoni poi appesi a balconi e lampioni per addobbare il paese.

Il 26 luglio a Jelsi è festa grande!
Si inizia dalla mattina con la benedizione di carri e traglie che poi si spostano in paese. Dopo essersi fatti ammirare in tutta la loro bellezza si parte per la processione che tra fede, tradizione, innovazione e qualche tocco spiritoso si sviluppa lungo la strada principale fino alla tarda mattinata. La festa poi continua di sera con musica e spettacoli ad allietare le tante persone che ogni anno accorrono.

Una tradizione sentita, che fa apprezzare appieno l’identità del paese attorno al grano ed alla Santa. A tal punto da essere nato, poco fuori paese, il MUFEG, Museo di Comunità della Festa del Grano che si occupa non solo di valorizzare la festa ma anche di portare avanti la tradizione con laboratori ed attività a tema.

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