Un pranzo ricco di pietanze in onore di San Giuseppe
Il 19 marzo è data di festa in tutta Italia, un po’ per San Giuseppe e un po’ per la festa del papà. Qualunque sia l’occasione è sempre un buon motivo per concedersi un pranzo ricco e gustoso.
Ancora di più se siete in Molise dove, in questa data, si celebra un’antica usanza nelle case di molti comuni. Il pranzo della festa, infatti, segue delle precise regole e conta ben tredici portate, non una di meno, non una di più!
La tradizione risalirebbe al 1600 e sono in molti che continuano a portarla avanti. In casa viene preparato un altare in onore di San Giuseppe, ma non solo. Si realizzano due tavolate. Alla prima prendono parte tre persone a ricoprire il ruolo della Sacra Famiglia, dunque raffiguranti Maria, San Giuseppe e Gesù. Alla seconda possono partecipare tutti, senza permessi o prenotazioni, ringraziando il Santo.
Essendo numerosi i comuni dove si svolge tale tradizione le pietanze variano leggermente. Grosso modo si tratta di legumi, anche utilizzati per preparare le “pezzente” e pasta con la mollica come primi. I secondi solitamente sono: baccalà, funghi, asparagi, pesce, riso, fagioli, olive, mais, rape (verdure di ogni genere), insalata di arance zuccherate e fichi secchi. Al termine ci sono poi i dolci tipici, le zeppole. Da notare la mancanza della carne.
A questa festa è legato anche un dolce tipico di Riccia (CB), il calzone di San Giuseppe. Una sorta di sfogliatella riccia ripiena di crema di ceci, miele e cannella e fritti.
Una vera bontà per festeggiare al meglio!